Venezia di corsa e in soli due giorni? La risposta è sì! Con una buona organizzazione, delle idee chiare e facendo qualche rinuncia, non solo è fattibile, ma addirittura si trova il tempo di fare una bella escursione sulle splendide isole di Murano, Burano e Torcello. Pronti? Si parte, ma prima una piccola premessa.
Viaggiare in città per quanto bella questa possa essere, non è mai stato il mio sogno e mai lo sarà. La presenza della gente e della confusione spesso diventa troppo rilevante e condizionante per chi come me predilige altri lidi. Ma ahimè per poter apprezzare l’altro di cui dicevo prima, bisogna viverle queste esperienze e non solo per questo.
Arriviamo in Laguna sabato mattina, alla stazione di Venezia Santa Lucia. Dopo aver visto di persona se Calatrava ha fatto bene o male il proprio lavoro con il contestatissimo ponte che tante polemiche continua a generare; ci dirigiamo subito in albergo e dopo aver lasciato i bagagli, via di corsa verso gli imbarcaderi di Riva degli Schiavoni. Il percorso dal nostro albergo (posto dietro la Chiesa di San Nicola da Tolentino) agli imbarchi, ci consente di iniziare a prendere le misure alla città, tanto diversa dalle altre al punto da essere unica al mondo. Iniziamo dalle strade, qua non esistono strade, ma piccole viuzze strette che vengono chiamate Calle e poi ci sono i Canali. Le Calle invece sono la croce e delizia dei viaggiatori. Sono belle, bellissime da percorrere in tranquillità, per poterne ammirare l’atmosfera e quel senso di “vorticoso labirinto” che prende il sopravvento, quando (e capiterà sicuramente) vi sarete persi nelle loro infinite diramazioni. Ma per chi ha fretta invece, sono l’ostacolo principale. Venezia è piena di turisti che sàturano un po’ tutto. Lo spazio esiguo non è modificabile, e dunque preparatevi a subire dei ritmi che magari non sono i vostri o comunque non sono quello che avevate in mente.
La buona mezz’ora di passeggiata che affronteremo, ci darà una prima idea di come vivere la città, e soprattutto lungo il nostro percorso prenderemo contatto con luoghi bellissimi e storici, che vanno dal Ponte di Rialto a Piazza San Marco e poi Canal Grande. Non ci soffermeremo più di tanto, ma i loro riferimenti ci torneranno utili al nostro ritorno.
Il tour organizzato che abbiamo scelto, ci porterà sull’isola di Murano (con una visita in un’antica Vetreria). Continuerà per Torcello, l’isola che 1500 anni fa fu la culla dell’intera civiltà veneziana e che oggi è abitata solo da poche decine di persone, e si concluderà a Burano con le sue splendide casette colorate. Il tutto durerà circa 5 ore, e alla fine conosceremo parte della magica atmosfera che si respira nella Laguna.
La sosta a Murano è alquanto “bloccata”, perché la visita nella vetreria con tanto di Maestro e dimostrazione sul campo, ci porterà via buona parte del tempo a nostra disposizione. Molto meglio invece Torcello e Burano dove avremo a disposizione circa 50 minuti ad isola.
Finito il tour faremo ritorno a Venezia con gli occhi pieni dei mille colori delle casette di Burano e dell’incredibile senso di solitudine e quiete che si respira a Torcello, che vive una seconda giovinezza come location (bellissima) per matrimoni da favola.
Il ritorno dalle isole coincide con quanto di più classico si possa fare a Venezia, prima della cena. L’immancabile Spritz di austriaca memoria, anche se va dato atto ai veneziani che l’intuizione negli anni venti di sostituire parte dell’acqua con l’Aperol, è ciò che lo ha consegnato alla storia. In città è pieno di localini, i cosiddetti Bacari che offrono aperitivi a base di Spritz accompagnati da “cicheti” di pane o di pesce fritto e sarde in saor.
La cena da par suo non è da meno, ci imbattiamo in una Osteria scelta da altri e consigliata a questi chissà da chi, ma sorpresa il tutto è sapientemente preparato in un tripudio di Baccalà, Caparossoli e Beverasse.
Non stiamo rivalutando le città turistiche, che sia chiaro, ma come già detto prima anche questo tipo di esperienza di viaggio fa parte del bagaglio di un viaggiatore.
Il giorno seguente ci dedichiamo alla visita della città e delle sue incredibili bellezze, dal ponte dei Sospiri a quello di Rialto con il suo caratteristico mercato popolare e poi fino a piazza San Marco con tutti i suoi caffè storici. Intorno alla piazza, solo opere d’inestimabile valore: dalla Basilica, al Campanile, al Palazzo Ducale. Così come degno di altrettanta attenzione è il Ghetto ebraico nel sestriere di Cannaregio, dove l’aria mistica che si respira fa da contraltare al caos della piazza.
Venezia è un concentrato di storia ed arte che va vissuta a prescindere, musei e lunghe file incluse. Condita dalle mille contraddizioni che si porta dietro e per chi viaggia, non è un incidente di percorso, ma una scoperta da vivere con la giusta consapevolezza del luogo unico in cui ci si trova.
A presto per un altro viaggio-racconto!
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