Londra – London City Airport LCY: un volo che vale un viaggio (gennaio 2017)

Può un semplice volo, fatto per raggiungere uno dei tanti aeroporti di Londra, essere esso stesso un viaggio? Scegliendo di atterrare al London City Airport sì, e non solo, sarà anche una esperienza indimenticabile.

L’idea di avere un aeroporto comodo e all’interno di una città importante, è quanto di più bello possa esistere. Dalla scaletta dell’aereo, al distretto finanziario della City londinese sono appena 30 minuti, metro inclusa. La DLR (docklands light railway) che si prende appena passati i controlli dell’Immigration, vi porterà nel centro del cuore finanziario di Londra (Bank o Tower Hill le fermate). E poi da lì attraverso le stazioni di interscambio si può raggiungere ogni angolo della città. Sembra un sogno, ma è incredibilmente vero. Per far si che tutto questo possa essere possibile, l’aeroporto di London City deve essere diverso dagli altri aeroporti, e tutto deve funzionare alla perfezione. L’aeroporto in se è come un piccolo concentrato di tecnologia formato da meccanismi perfettamente incastrati. Anche l’utenza è particolare, il traffico è per lo più  business oriented, così come lo sono le destinazioni. Il London City Airport collega il centro di Londra con il Lussemburgo, Milano, Parigi, Ginevra, Francoforte, New York (con un volo da soli 32 posti tutti in business class, il leggendario BA001), Zurigo e qualche altra destinazione stagionale. La sua principale funzione è favorire gli spostamenti della gente che conta e che dispone di buona parte della ricchezza globale con più opzioni di volo al giorno. E noi? Cosa c’entravamo noi, con i manager che muovono i bottoni dell’economia globale, tutti imperturbabili, con le loro borse scintillanti e tutti dotati di dispositivi elettronici di ogni tipo sempre connessi chissà a cosa? Beh…noi eravamo a Londra di passaggio! Il punto di partenza per andare in Islanda, con tanto di zaini e attrezzatura da trekking (per giunta colorata) a corredo, praticamente come degli alieni scesi nel tempio sacro della finanza, una sorta di sacrilegio. Ma tant’è, era troppo forte la tentazione di vivere questa esperienza anche se come tappa di un viaggio ancora più bello, che tra un po’ conoscerete.

LCY va raccontato per essere capito. Partiamo da alcune considerazioni generali, la pista è stretta e corta, circa la metà in entrambi i casi di un normale aeroporto. Come se non bastasse, l’avvicinamento alla pista e l’allineamento hanno un rateo di discesa di circa 6 gradi. Il valore è esattamente il doppio del normale, e vengono i brividi solo a pensarci. Aerei ed equipaggio devono essere entrambi certificati per operare in queste condizioni. I primi hanno la certificazione STOL (Short Take-Off and Landing), mentre i secondi ricevono la certificazione dopo aver superato un test che li abilita ad operare in queste condizioni. Ma le particolarità non terminano certo qua, tutte le manovre una volta a terra vengono svolte all’unisono dagli addetti che muovono gli aeromobili con la precisione degna di un chirurgo. I tempi di discesa e imbarco sono pressoché azzerati. In 15 minuti si sale sull’aereo, in meno di 10 si scende. Di fatto è come avere un aereo privato al proprio servizio. I passeggeri che transitano mediamente in un anno sono poco più di 4.600.000, un numero spaventoso vista l’infrastruttura.

L’infrastruttura appunto, ho preso in prestito una foto dal sito ufficiale dell’aeroporto (al quale riconosco diritti e quant’altro) per farvi capire di cosa sto parlando

 

L’operatività è ristretta dalle 6 alle 22 durante i giorni della settimana, mentre sabato e domenica il traffico aereo si riduce drasticamente. Tutto in funzione della riduzione dell’inquinamento acustico, e se per l’esterno è facilmente comprensibile, sappiate che anche all’interno dello scalo è  in vigore la Silent Airport Policy. Gli annunci verranno fatti solo in caso di interruzione del volo o per emergenza, quindi nessuna chiamata né per i passeggeri né per la porta d’imbarco. Tutte queste informazioni, sono disponibili esclusivamente sugli schermi e in tempo reale.

L’avvicinamento alla pista è forse la parte più spettacolare, e ciò che si svolge sotto i nostri occhi ne è la testimonianza. La vista su Londra è totale, bellissima, quasi come fare un giro in elicottero sul Tamigi con finale su Canary Wharf. Il tutto gratis, per giunta!

In aeroporto, come dicevo, le procedure sono quasi totalmente automatizzate, scesi dall’aereo e con in mano il passaporto si passa dai varchi dell’Immigration e da lì subito fuori.

All’interno qualche negozio, qualche caffè, niente fronzoli o i classici duty free a cui siamo abituati. Ma il minimo sindacale è comunque garantito. Nell’area inside è possibile ammirare, tramite una vetrata, tutti i movimenti sulla pista che chiaramente è dominata dalla compagnia di casa la British Airways.

 

Chiudo questa esperienza con quello che sarà invece il decollo, ma mi limito solo a descriverlo:

Lasciata la piazzola di parcheggio, si percorre la taxiway sulla pista e si fa’ il backtrack tramite il raccordino. A freni tirati si spingono i motori alla massima potenza, ci si fa il segno della croce e si molla via tutto. Si parte “a cannone”, schiacciati verso i sedili! Alzati da terra ci si stabilizza a bassa quota, per stare sotto la discesa di LHR virando a destra sopra Stratford e poi su verso Nord, si sale e si prende la rotta…come se tutto fosse normale.

Emozione pura!

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