L’Islanda d’inverno: alla ricerca di Aurora (gennaio 2017)

Un viaggio alla ricerca dell’Aurora Boreale in pieno inverno e in un luogo straordinario. Sarà questo il racconto di uno dei viaggi più incredibili fatti finora.

Uno degli aspetti fondamentali quando si pensa ad un viaggio così, sono le scelte da fare, siano esse più o meno complicate. La prima scelta, quella più difficile, è quando andare? La risposta è la più banale possibile, in pieno inverno e con poca luce a disposizione. I paesi nordici hanno un qualcosa di straordinario, se si riesce a viverli nel loro periodo migliore. Avere però a disposizione, poco più di 5 ore di luce al giorno, complicherà e non di poco i nostri spostamenti. La seconda scelta da fare, quella più importante, è se andare da soli o in compagnia? Dopo varie riflessioni e attente valutazioni, ho scelto la seconda; poiché a tenermi compagnia per tutto il viaggio, ho prima convinto e poi portato con me Tiziano. Il classico compagno di una vita, quello che conosci prima dell’asilo e poi non abbandoni mai più. Era da tanto che non andava così lontano, ma l’idea lo ha conquistato e già nelle fasi di costruzione del viaggio il suo umore era sempre positivo. E poi…diciamola tutta, il suo “sì vengo” mi ha reso proprio felice.

La sua domanda ricorrente era: “ma riusciremo a vederla”? La risposta era sempre la stessa, ci vogliono le condizioni perché tutto possa verificarsi. Altra domanda: “e che condizioni ci vogliono”? La risposta, anche in questo caso, era sempre la stessa. Una buona dose di fortuna! Anche se spesso non rispondevo proprio così!

In realtà avevamo ben in mente che l’osservazione di un’aurora boreale è legata essenzialmente a tre fattori, che devono verificarsi contemporaneamente. Il primo, che è anche quello più importante, il Sole deve fare la sua parte. C’è bisogno di attività magnetica solare e senza voler fare un trattato di Fisica delle particelle (non è il caso), ma giusto per curiosità, cerchiamo di capire cosa deve accadere (in maniera piuttosto semplificata). Le aurore sono prodotte da particelle elettriche (elettroni e protoni) che, arrivando dal Sole, colpiscono la ionosfera terrestre, ossia la parte di atmosfera compresa tra i 100 e i 500 km di altitudine, eccitandosi.  Quando l’energia degli atomi si esaurisce (e questi tornano allo stato non eccitato), emettono delle scie luminose su varie lunghezze d’onda dando vita appunto al fenomeno dell’aurora. Il secondo fattore necessario, è in realtà quello più semplice, bisogna trovarsi nei luoghi in cui questo fenomeno può avvenire. Questi luoghi sono distribuiti lungo una fascia attorno ai poli, formando di fatto una specie di anello, chiamato ovale aurorale. Questo anello è centrato sul polo magnetico (spostato di circa 11° rispetto al polo geografico) ed ha un diametro di 3000 km nei periodi di quiete, per poi crescere quando la magnetosfera è disturbata (attività solare in atto). Gli ovali aurorali si trovano generalmente tra 60° e 70° di latitudine nord e sud. Questo significa che il vento solare (che porta con sé parte del campo magnetico solare) è in grado di interferire con il campo magnetico terrestre, ma può farlo solamente nelle zone vicino ai poli, ed è proprio là dove bisogna andare. Il terzo ed ultimo fattore, le condizioni meteorologiche. Anche queste sono fondamentali, il cielo deve essere limpido e sereno, soprattutto all’approssimarsi dell’orario in cui è più probabile che si formi, tra le 9 di sera e le 2 del mattino.

Detta così, l’impresa sembra quasi impossibile, ma la voglia di viaggiare e scoprire alla fine ha sempre la meglio. Più in là racconterò e racconteremo di questo viaggio, e chissà se alla fine riusciremo o meno a raccontarla questa magica visione. Di sicuro vi racconteremo di un posto straordinario, difficile, solitario, ma incredibilmente affascinante.

Ma per fare di questo sogno una vera esperienza, bisogna arrivarci in Islanda.  Ancora entusiasti dell’arrivo al London City Airport, e della mezza giornata in giro per Londra, partiamo alla volta di Reykjavík dall’aeroporto di Londra-Gatwick. Ci attendono circa tre ore e mezza di volo, che unite alle quasi 3 per arrivare a Londra; e ad una per arrivare a Roma, fanno una giornata intera di viaggio. L’Islanda è proprio lontana, o forse siamo noi ad esserlo! Il volo invece è bello e tranquillo, ad accompagnarci verso l’Islanda, uno splendido tramonto che rende tutto ancor più gradevole. Atterriamo all’aeroporto internazionale di Keflavík, il principale aeroporto dell’Islanda, a circa 50 km dalla capitale. In aeroporto noleggeremo la nostra macchina, rigorosamente con un equipaggiamento invernale e con chilometraggio illimitato (entrambe le cose si riveleranno fondamentali). Dopo avere sbrigato e sbrogliato tutto ciò che riguarda il noleggio e le assicurazioni varie, ci dirigiamo verso Reykjavík. Il cielo non è dei migliori, dopo un veloce passaggio in albergo, ci resta giusto il tempo per gustare una tipica zuppa islandese e fare un giretto in città.

 

Domani ci attende un lungo spostamento…

A presto!

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