Un fine settimana in Normandia, lungo le colline dell’impressionismo francese, fino ad arrivare a Mont Saint Michel e a tutta la sua magia. Il nostro viaggio in macchina parte da Parigi, mentre la nostra prima tappa sarà Rouen, l’antica capitale del Ducato di Normandia. La splendida cittadina francese si trova a circa 130 km da Parigi, nella bassa valle della Senna, che attraversa tutta la città. Mentre per raggiungere il mare, il canale della Manica, sono necessari altri 70 km. Rouen è la città dei cento campanili, che risuonano all’unisono lungo la vallata e contribuiscono a rendere ancora più intenso quel fascino misterioso ed eterno che ha colpito nel tempo pittori, scrittori e viaggiatori. La Normandia non dimentichiamolo, oltre ad essere famosa per “lo sbarco” durante la II guerra mondiale, è stata soprattutto la culla dell’Impressionismo con Claude Monet suo punto più alto. Rouen è una città sorprendente, affascina i visitatori con i suoi giardini, le sue casette di legno, gli immancabili musei e naturalmente con la Senna che si snoda sinuosa lungo il suo percorso. L’edificio simbolo è sicuramente la Cattedrale, immortalata nei celebri quadri di Monet e non solo. Visitare la città è un vero piacere, lo si può fare comodamente a piedi, anche perché la sua parte centrale ha una estensione di qualche centinaio di metri e i parcheggi non mancano intorno a questo “nucleo” (anche se sono piuttosto cari). Noi ci fermeremo giusto per qualche ora. Dopo un bel caffè preso tra le bellissime casette di legno del centro, siamo pronti a riprendere la A13 prima e poi la A29 che ci porterà verso la costa e le sue splendide falesie, vera meta del nostro viaggio odierno.
Risaliti in macchina, la nostra prossima meta è la Côte d’Albâtre o buona parte di essa. La Costa d’Alabastro appunto, si estende per circa 120 chilometri fra Le Tréport e Cap de la Hève. Le sue suggestive falesie con le spiagge di ciottoli, raggiungono anche un’altezza di 120 metri. Il sentiero escursionistico che le costeggia, offre panorami mozzafiato e incanta al tramonto gli appassionati di camminate e non solo.
Fécamp è il primo paesino che incontriamo. Il porticciolo che ne attraversa la spiaggia principale, nonostante la giornata non bellissima, ci rivela tutta la magia della Normandia. Si comprende perché più volte i suoi paesaggi siano stati tradotti in quadri o versi poetici, sia nella stagione autunnale, quando si cammina fra i ciottoli vicino al mare in solitudine, o in estate quando la gente affolla questo tratto di costa. Sembra che il paesaggio intorno, compresi i ristoranti tipici, i piccoli musei e gli alberghi (non troppo lussuosi), siano stati dipinti ad arte e messi lì come se si trattasse di un gigantesco quadro. Fécamp è una stazione balneare molto conosciuta, oltre ad essere un piccolo gioiello tra le cittadine meravigliose che si trovano in Normandia, è nota soprattutto per essere uno dei più importanti porti del nord della Francia per la pesca del merluzzo. Ai suoi pescatori è addirittura dedicata una intera esposizione che ne illustra tecniche e barche utilizzate. Uno dei monumenti più interessanti del luogo è il Palais Bénédictine, dove viene prodotto il famoso liquore Bénédictine esportato in tutto il mondo. La ricetta fu ritrovata nel 1863 da Alexandre Le Grand, negoziante di vini della zona, che in un libro antico lesse come produrre l’élisir di Don Bernardo Vincelli, benedettino veneziano che aveva soggiornato proprio nell’Abbazia.
Lasciata Fécamp percorreremo le stradine caratteristiche che la uniscono a Étretat, passando per Yport, Vettetot-sur-Mer e Bénouville.
Étretat è un piccolo villaggio di pescatori, affacciato direttamente sulla Manica ed incorniciato fra due scogliere: una a monte e una a valle. Trovare parcheggio nel paesino, si rivela un compito più complicato del previsto, ma riusciamo comunque a parcheggiare in prossimità del centro. Anche se va detto che appena fuori dal piccolo centro è presente un ampio parcheggio, pronto ad accogliere i numerosi turisti che arrivano a visitare la costa. Una comoda scalinata ci conduce alla spiaggia di sassi, perfettamente levigati dalla corrente: di fronte a noi il mare e l’orizzonte, a sinistra la Falaise d’Aval e a destra quella d’Amont.
Il tempo non è bellissimo e una fastidiosa “nebbiolina” non ci permette di godere appieno dello spettacolo delle falesie, ma essendo il meteo piuttosto mutevole da queste parti, già da dopo pranzo sembra in miglioramento. Speriamo bene!
Uno degli aspetti che caratterizzano le spiagge della zona, sono i due picchi di alta e bassa marea che avvengono durante il giorno. Durante questi ultimi, l’acqua è parecchio distante dalla costa e si può arrivare fin sotto le scogliere a piedi. Gli orari di alta e bassa marea sono indicati nella spiaggia e sono relativi a tutto il mese in corso. Dargli uno sguardo è opportuno oltre che fondamentale, perché il livello dell’acqua è un aspetto da tenere sempre d’occhio quando si visitano le spiagge della Normandia.
Prese tutte le precauzioni del caso, decidiamo di salire per prima la falesia d’Amont, percorrendo una lunga scalinata che dal paesino ci porta alla sommità. Quassù la Chapelle Notre-Dame de la Garde domina tutto dall’alto, il fatto di essere facilmente raggiungibile anche in macchina, la rende però meno affascinante di quanto speravamo. Percorrendo la scalinata che ci porta ai piedi della falesia, lo spettacolo resta comunque sempre notevole. Peccato solo per il meteo, che non rende totalmente giustizia alla bellezza del luogo!
La nebbiolina sembra diradarsi, decidiamo di tornare indietro e salire sulla falesia d’Aval. Pronti all’ennesima salita su una scalinata non proprio agevole, sulla destra si intravede un cunicolo scavato nella roccia che attira la nostra attenzione. Decidiamo di percorrerlo, nonostante non sia proprio ad altezza d’uomo e soprattutto raccomandabile. Come per magia però, in men che non si dica, siamo già dall’altra parte. Certo l’esperienza lascia un po’ interdetti, ma è il prezzo da pagare per la fatica ed il tempo che abbiamo risparmiato. Bene così!
Ripassiamo per la spiaggia di Étretat, fra localini molto caratteristici e “cantieri navali” antichi, pieni di quel fascino che resta immutabile nel tempo. Bellissimo vedere questi artigiani lavorare il legno appena fuori dalle loro botteghe!
Per salire in cima, c’è un sentiero piuttosto grande e sufficientemente agevole. Non ci sono problemi per quanto riguarda la sicurezza, anche se come per la falesia d’Amont, non ci sono protezioni e bisogna sempre stare bene attenti a dove si mettono i piedi. La salita è ripida soltanto nel primo tratto, poi scollina e diventa più piacevole, di pari passo con la vista. Alle spalle uno spettacolare panorama su tutto il paesino con lo sfondo della falesia d’Amont. Davvero caratteristico. Il sentiero prosegue e passa sopra la falesia sostenuta dall’arco Manneporte, da questo punto e guardando verso il basso, si vede l’Aiguille, uno scoglio a forma di “obelisco” alto 70 metri che si staglia solitario nel mare. Bellissimo.
Sulla falesia è stata una sorpresa trovare anche un campo da golf, dal percorso molto suggestivo che si snoda in quello che è uno degli scenari più belli della costa francese e non solo.
La leggenda racconta che anche Arsenio Lupin, il celebre ladro gentiluomo inventato da Maurice Leblanc, nascondesse i tesori frutto dei suoi colpi in una grotta nascosta proprio tra queste scogliere. Mitico lui e soprattutto il suo ideatore!
Lasciamo Étretat, che resta uno straordinario esempio di architettura naturale a cielo aperto e ci dirigiamo verso Le Havre.
In serata ci sposteremo in uno dei posti più incantevoli della zona, un luogo dove tutto sembra essere magico, ad iniziare dal suo porticciolo.
A presto…